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sabato 2 gennaio 2010

“Tiberando Tiberando”

La maestra Elisa, insegnante di italiano di mio figlio Marco (terza elementare) sta portando avanti, già da quando Andrea (terza media) frequentava le elementari, il progetto "Tiberando Tiberando" (da Tiber, Tevere in latino) per far conoscere ai suoi alunni la storia di Roma, la nostra favolosa città. Ogni anno, quindi, invita i genitori ad accompagnare i propri figli alla scoperta dei luoghi dove Roma ha avuto origine: in particolare, vista l'importanza che ha avuto il Tevere nello sviluppo dell'Urbe, prepara degli itinerari lungo il fiume per aiutare i bimbi ad immergersi, tra storia e leggenda, nei luoghi che videro la nascita di quello che sarebbe diventato, nel corso dei secoli, l'Impero Romano.

E' inutile dire che Stefano ed io abbiamo sempre accolto questa iniziativa con grande entusiasmo: riscoprire la nostra città ci ha sempre fatto molto piacere ma, ciò che più ci ha animati fin da quando accompagnavamo Andrea spingendo i passeggini dei piccoli, è stata la possibilità di condividere con i nostri figli un momento di crescita culturale ed umana, affrontato in modo serio ma giocoso. Un modo simpatico di "fare famiglia". D'altronde la storia di Roma è talmente complessa che ogni volta anche noi adulti scopriamo qualcosa di nuovo e questo è, ovviamente, un ulteriore motivo di piacere.

Purtroppo, da quando Smidy mi tiene compagnia, non ci siamo potuti permettere spesso di fare lunghe passeggiate insieme, perché le mie condizioni di salute non sempre mi consentono di stare all'aria aperta con qualsiasi clima, né di camminare a lungo, né di mangiare con facilità fuori casa.

Approfittando di una tregua dell'infausto clima di questi ultimi giorni e di Smidy stabile da alcuni mesi, stamattina abbiamo deciso di compiere il percorso alla scoperta dei ponti sul Tevere: è stata una gita bellissima, davvero indimenticabile! La temperatura era quella giusta per passeggiare senza sentire troppo freddo; ogni tanto il sole faceva capolino illuminando i monumenti e dando loro una luce perfetta per essere fotografati; a tratti il vento accarezzava i miei capelli che stanno ricrescendo dopo la chemioterapia… Avevo dimenticato quanto fosse bella la sensazione di sentire i capelli pettinati dal soffio del vento ed ecco che la vita mi ha offerto nuovamente la possibilità di goderne… Grazie!

L'emozione più grande, però, è stata la sorpresa che mi ha fatto Smidy: nonostante le mie capacità cardio-circolatorie ancora abbastanza ridotte, la mia forte anemia, la mia muscolatura che tuttora risente delle terapie e della lunga e forzata immobilità, sono riuscita a gustarmi la camminata (alcuni chilometri!) ed a tornare a casa ancora in grado di occuparmi di alcune piccole faccende domestiche. Certo, la Daniela di oggi non è minimamente paragonabile a quella prima del cancro, e la strada da percorrere è ancora lunga ed impervia, ma mi fa piacere rendermi conto ogni giorno delle mie possibilità. Grazie!

E che dire di Roma? Ogni volta riesce a stupirmi: bella, affascinante, accogliente, camaleontica, cosmopolita, in una parola unica! Oggi, peraltro, il Tevere in piena, anche se non ci ha concesso di camminare lungo le banchine, ci ha fornito la possibilità di osservarne la sua forza dall'alto. In quaranta anni solo in un'altra occasione, circa venti anni fa, ricordo una portata maggiore. Grazie!

E grazie anche a Stefano, Andrea, Marco e Michela che mi hanno regalato un'altra giornata serena. Grazie alla maestra Elisa per aver preparato questo itinerario!

Stasera, dopo tanto tempo, andrò a letto stanca per aver vissuto e non per essere sopravvissuta! Sono abbastanza viva per non lamentarmi e continuare a lottare e sperare. Grazie!

A presto


P.S. Appena possibile posterò qualche foto della gita! Perché continuo a chiamarla gita? In fondo io a Roma ci vivo, anche se non proprio in centro :-)

2 commenti:

  1. Ciao Daniela..buon inizio 2010.
    Piano piano vedrai che migliorerai sempre di più..Smidy vuole andare in pensione.
    buona serata

    RispondiElimina
  2. Cara Daniela!
    Un regalo meraviglioso della mia malattia del cucco sei stata TU!
    Se non mi fossi malata non ti avrei incontrata!
    Io ho degli alti e bassi..a volte molto bassi..
    ma credo sia normale tirare fuori la GRINTA e lottare..
    Io ce la metto tutta...
    Ciao da Annamaria
    Non riesco a postare il mio nome...
    UFFA
    anna-tantecose
    ciao
    TU ce la metti tutta.
    Per i nostri cari, l'importante è vedere che non tiriamo i remi in barca e che non ci lasciamo andare!
    Io impreco quando sono sola in casa...
    La mia gatta si spaventa..e mi viene vicino miagolando..
    e allora capisco che devo smetterla di frignare..
    e ricomincio a lottare!
    Ciao

    RispondiElimina

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