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lunedì 11 gennaio 2010

Delirio

Uffa, piove ancora! Ed io, che sono meteoropatica, sono un po' stufa di questo clima.

Per di più oggi sono uscita con i miei bellissimi stivali grigi pur sapendo che quando è bagnato in terra con quelli rischio di capitombolare ed uno scivolone quasi quasi ci usciva...

Poi con tutta questa umidità il freddo entra nelle ossa e lì fa la muffa! Uffa, uffa, uffa! Che giornataccia!

Sarà che sono pure rientrata in ufficio dopo un paio di settimane lontana da quella gabbia di matti. E poi mi tocca pure timbrare di nuovo dopo dieci anni durante i quali erano state, finalmente, abolite le timbrature alla Fantozzi… Qui, invece di andare avanti, si torna indietro!

Inoltre per farcire meglio la torta, oggi sono andata dal mio medico curante per farmi prescrivere dei medicinali ed ho scoperto che la folina, dico la folina, avete capito, non è più mutuabile. E non parlo dell'acido folico che ci fanno prendere in gravidanza per evitare rischi al feto, ma proprio la folina, quella pasticchetta rossa che gran parte di noi malati di cancro assumiamo quotidianamente. E allora a che cosa ci serve l'esenzione per lo "048"?

Infine ho pure preso una botta al gomito… che dolore!!!

Oggi ho voglia di lamentarmi perché sono due anni che vado avanti quotidianamente affrontando tutto ciò che la vita ed il cancro mi propinano, ed oggi voglio fare una cosa diversa. Ok?

Sono incazzata. Ne ho diritto?

Perché? E chi lo sa? Lo sono e basta!

Poco fa mentre aspettavo che Marco e Michela uscissero da scuola, guardavo da dentro la macchina le altre mamme che, spensierate, attendevano che i loro figli scendessero. Le osservavo e cercavo di capire a cosa stessero pensando. Attraverso le gocce di pioggia che si ostinavano a cadere sul parabrezza continuando a confondermi le idee, avrei voluto poter leggere nei loro cervelli come in un fumetto. No perché, mi piacerebbe ricordare cosa frullava nel mio di cervello, venticinque mesi fa quando non sapevo di avere il cancro. Mentre io ero lì in macchina, oggi, i miei neuroni erano impegnati a fare progetti strampalati. Pensavo: "Pensa che fico, quando saranno tutti e due alle medie e torneranno a casa da soli. Niente marmellata di ombrelli quando piove, né sole cocente quando fa caldo". Ma subito dopo la mia mente passava a un: "Chissà se io ci sarò…". Ma una mamma senza il cancro, lo pensa "Chissà se io ci sarò…"? E no che non lo pensa, anzi va oltre ed immagina già come sarà il vestito per la laurea del suo pargoletto o quello per il matrimonio della sua stellina… Ha già deciso tutto, anche il menù dei rispettivi ricevimenti. Ed io? Beh, mi auguro di esserci… ma chissà cos'altro mi riserverà la mia vita?

Che strano accorgersi di quanto sia bello vivere e vivere appieno, proprio quando rischiamo che tutto ci scivoli tra le mani come granelli di sabbia…

Mamme senza cancro! Questo messaggio è per voi: non lasciatevi sfuggire niente della vita dei vostri figli! Niente! Progettate tutto fino nei minimi dettagli, non lasciate nulla al caso ed amateli, amateli incondizionatamente ogni giorno, ogni ora, ogni minuto della vostra vita. E se vi avanza qualche secondo usatelo per far loro un sacco di coccole. E non lasciate che si addormentino senza aver chiarito con loro piccoli dissapori ma soprattutto senza aver goduto del loro sorriso.

Mamme con il cancro! So che già state facendo tutto ciò che ho consigliato alle altre… Noi siamo privilegiate anche se non possiamo che fare progetti strampalati e mai a cuor leggero…

Amiche ed amici che mi leggete! Non pensate che io sia impazzita, né che stia male: è che tra pochi giorni dovrò sottopormi di nuovo al puntato midollare ed allora la mia mente vaga alla ricerca di un po' di sollievo!

Annamaria! Amica di cancro conosciuta un giorno mentre surfavo sulla rete! Mia cara, menomale che abitiamo lontane! Perché se fossimo state vicine, visto che siamo due donne con le palle avremmo fatto un flipper ed oggi con questo giramento lo avremmo anche mandato in tilt!

Metto il pane in forno, preparo la tavola, cuocio le bistecche e poi tutti a cena! E se Smidy vorrà, io ci sarò, per niente al mondo ci rinuncerò!

A presto


 

sabato 2 gennaio 2010

“Tiberando Tiberando”

La maestra Elisa, insegnante di italiano di mio figlio Marco (terza elementare) sta portando avanti, già da quando Andrea (terza media) frequentava le elementari, il progetto "Tiberando Tiberando" (da Tiber, Tevere in latino) per far conoscere ai suoi alunni la storia di Roma, la nostra favolosa città. Ogni anno, quindi, invita i genitori ad accompagnare i propri figli alla scoperta dei luoghi dove Roma ha avuto origine: in particolare, vista l'importanza che ha avuto il Tevere nello sviluppo dell'Urbe, prepara degli itinerari lungo il fiume per aiutare i bimbi ad immergersi, tra storia e leggenda, nei luoghi che videro la nascita di quello che sarebbe diventato, nel corso dei secoli, l'Impero Romano.

E' inutile dire che Stefano ed io abbiamo sempre accolto questa iniziativa con grande entusiasmo: riscoprire la nostra città ci ha sempre fatto molto piacere ma, ciò che più ci ha animati fin da quando accompagnavamo Andrea spingendo i passeggini dei piccoli, è stata la possibilità di condividere con i nostri figli un momento di crescita culturale ed umana, affrontato in modo serio ma giocoso. Un modo simpatico di "fare famiglia". D'altronde la storia di Roma è talmente complessa che ogni volta anche noi adulti scopriamo qualcosa di nuovo e questo è, ovviamente, un ulteriore motivo di piacere.

Purtroppo, da quando Smidy mi tiene compagnia, non ci siamo potuti permettere spesso di fare lunghe passeggiate insieme, perché le mie condizioni di salute non sempre mi consentono di stare all'aria aperta con qualsiasi clima, né di camminare a lungo, né di mangiare con facilità fuori casa.

Approfittando di una tregua dell'infausto clima di questi ultimi giorni e di Smidy stabile da alcuni mesi, stamattina abbiamo deciso di compiere il percorso alla scoperta dei ponti sul Tevere: è stata una gita bellissima, davvero indimenticabile! La temperatura era quella giusta per passeggiare senza sentire troppo freddo; ogni tanto il sole faceva capolino illuminando i monumenti e dando loro una luce perfetta per essere fotografati; a tratti il vento accarezzava i miei capelli che stanno ricrescendo dopo la chemioterapia… Avevo dimenticato quanto fosse bella la sensazione di sentire i capelli pettinati dal soffio del vento ed ecco che la vita mi ha offerto nuovamente la possibilità di goderne… Grazie!

L'emozione più grande, però, è stata la sorpresa che mi ha fatto Smidy: nonostante le mie capacità cardio-circolatorie ancora abbastanza ridotte, la mia forte anemia, la mia muscolatura che tuttora risente delle terapie e della lunga e forzata immobilità, sono riuscita a gustarmi la camminata (alcuni chilometri!) ed a tornare a casa ancora in grado di occuparmi di alcune piccole faccende domestiche. Certo, la Daniela di oggi non è minimamente paragonabile a quella prima del cancro, e la strada da percorrere è ancora lunga ed impervia, ma mi fa piacere rendermi conto ogni giorno delle mie possibilità. Grazie!

E che dire di Roma? Ogni volta riesce a stupirmi: bella, affascinante, accogliente, camaleontica, cosmopolita, in una parola unica! Oggi, peraltro, il Tevere in piena, anche se non ci ha concesso di camminare lungo le banchine, ci ha fornito la possibilità di osservarne la sua forza dall'alto. In quaranta anni solo in un'altra occasione, circa venti anni fa, ricordo una portata maggiore. Grazie!

E grazie anche a Stefano, Andrea, Marco e Michela che mi hanno regalato un'altra giornata serena. Grazie alla maestra Elisa per aver preparato questo itinerario!

Stasera, dopo tanto tempo, andrò a letto stanca per aver vissuto e non per essere sopravvissuta! Sono abbastanza viva per non lamentarmi e continuare a lottare e sperare. Grazie!

A presto


P.S. Appena possibile posterò qualche foto della gita! Perché continuo a chiamarla gita? In fondo io a Roma ci vivo, anche se non proprio in centro :-)

venerdì 1 gennaio 2010

BUON ANNO!

Buon anno ai belli ed ai brutti,
buon anno ai poveri ed ai ricchi,
buon anno agli operai e agli impiegati
ma soprattutto ai disoccupati,
buon anno a politici e dissidenti,
buon anno a funzionari e dirigenti
ma soprattutto agli indigenti,
buon anno ai giovani e agli anziani,
buon anno a chi sta a casa o in vacanza
ma soprattutto a chi ha perso la speranza,
buon anno a chi ride ed a chi piange,
buon anno ai sani e agli ammalati
ma soprattutto a quelli abbandonati,
buon anno a chi è felice ed a chi ha nel cuore la tristezza,
buon anno a chi canta per mandar via l'amarezza
ma soprattutto a chi pensa che la vita sia una schifezza,
buon anno ai miei amici vicini e lontani,
buon anno a chi mi ha sostenuta ed a chi se ne è fregato,
a chi mi ha supportata ed incoraggiata
ma soprattutto a chi mi ha delusa ed umiliata,
buon anno a mio marito e ai miei bambini,
buon anno a mamma, nonna e nipotini,
buon anno anche alle mie sorelle,
ma l'augurio più speciale
va a chi come me sta male
ma soprattutto a chi in questo momento è in ospedale,
buon anno infine a tutto il mondo:
facciamo insieme un girotondo
e rendiamo insieme il nuovo anno più fecondo!

UN SINCERO AUGURIO DI BUON ANNO A TUTTI!!!

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