Da quando Smidy si è ammalato, mi è stata riconosciuta l'invalidità al 100%, per "non poter compiere gli atti quotidiani della vita". Necessito di assistenza continua, quindi percepisco l'indennità di accompagno (che spendo quasi totalmente in medicine, ma questo è un altro discorso). Ovviamente in forma provvisoria, rivedibile al massimo ogni ventiquattro mesi.
Quali siano i reali vantaggi che questa situazione comporta, pochi di noi colpiti dal cancro lo sappiamo: quello che riusciamo ad ottenere è per sentito dire.
Mentre sei seduto in sala d'attesa in day hospital, senti il tuo vicino che dice di dover rinnovare il contrassegno invalidi rilasciato dal comune per poter parcheggiare nei posti riservati e, nel caso di Roma, poter transitare nelle corsie preferenziali per bus e taxi ed entrare nei varchi delle ZTL (zone a traffico limitato). Allora ti si accende una lampadina e pensi: caspita ma io non lo sapevo. Telefoni al municipio di appartenenza, ti informi, ti accorgi che la trafila è talmente complessa che quasi quasi rinunci… ma poi preso da un eccesso di orgoglio ti dici che devi riuscire ad ottenerlo.
Come prima cosa devi farti rilasciare dall'ospedale la documentazione completa (il più completa possibile, mi raccomando!) riguardo al tuo stato di salute, quel certificato che avete già presentato per ottenere l'invalidità civile e la legge 104 ed i cui punti salienti sono riportati sul verbale di invalidità che dovrete portare con voi, ovviamente. Poi dovrete passare visita dal medico legale della ASL di riferimento… Ed ecco una bella sorpresa! E' lo stesso che qualche settimana prima vi aveva ritenuti invalidi!
Quando ti rivede con la tua bella mascherina che copre il tuo viso… ti riconosce e assume subito un atteggiamento infastidito. Sulla sua faccia si legge la frase: "Questa rompi, così strana, proprio non molla!". Ed io che notoriamente odio le mosche e non me ne lascio mai posare una sul naso, guardo il medico con sfida e gli dico: "Non ci siamo già visti? Sì, sì lei è proprio quello che mi ha già passato visita per l'invalidità o per la legge 104, o sbaglio?". "No, non si sbaglia! Siamo in pochi e dobbiamo occuparci di tutto! Quindi capita che facciamo l'uno e l'altro!". Ed è pure stizzito! Incredibile ma io sono invalida! Lo hai stabilito tu! Possibile che ora tu abbia bisogno di nuovo della stessa documentazione dell'altra volta, del certificato di invalidità firmato da te, delle mie cartelle cliniche che pesano diciotto chili e sono ognuna di diecimila pagine o giù di lì e che, quindi, non leggerai mai, per stabilire se mi spetta un cazzo di contrassegno invalidi? (Scusate la parolaccia). Ma non sarebbe stato meglio, per sveltire il tuo lavoro, farmi una sola visita legale e stabilire in un'unica seduta sia per l'invalidità, che per la legge 104, che per il contrassegno invalidi? Magari sarebbe stato più semplice anche fare in modo che tutto avesse la stessa durata e la stessa scadenza, così che un povero malato di cancro, che non può compiere gli atti quotidiani della vita, come tu hai opportunamente stabilito, e che è in aplasia da due anni, non avrebbe dovuto correre anche dietro alle scadenze delle varie "facilitazioni" per i portatori di handicap!
Ah, no! Dimenticavo! In questo modo ho pagato tre volte il ticket e soprattutto ho fatto tre volte la fila, in un luogo ovviamente affollato, che dovrei ovviamente evitare e dove ovviamente non posso dire "Sono invalida, ho il diritto di saltare la fila!" perché anche gli altri sono invalidi e in molti stanno persino peggio di me!
Sapete che quando ho passato visita dal medico legale dell'INPS per provare ad ottenere la pensione di inabilità mi ha innocentemente detto: "Signora, non possiamo mica concederle la pensione, perché lei è troppo giovane e la sua malattia è acuta. Quindi: o muore o guarisce. Se muore dovremmo pagare la reversibilità ai suoi eredi, se guarisce dovremmo darle la pensione a vita. Lo stato non si può prendere un simile aggravio". Bel furbacchione non mi ci volevi mica te per spiegarmi che sto "come d'autunno, sugli alberi, le foglie"… lo sapevo molto bene già da prima, idiota! Ma che Dio ti fulmini la prossima volta che concedi qualcosa ad un falso invalido! E che la notizia mi arrivi cosicché ti presto Smidy e ti faccio fare una settimana di vacanza con lui! Così forse capiresti per quale strano motivo a soli quaranta anni sarei disposta a rinunciare al mio amato lavoro pur di assicurare un vitalizio sicuro (seppur minimo) ai miei tre figli!
Al diavolo la burocrazia! La rompi proprio non molla, tranquilli! Sono invalida. Ho pochi diritti. Li voglio sfruttare! E quindi in questi giorni riprenderò il mio (lento) pellegrinaggio verso i luoghi sacri della burocrazia italiana. CHE PALLE!
Dov'è il ministro per le pari opportunità e di cosa diavolo si sta occupando? Ditemi che guarisco, e poi mi butto in politica così dopo una legislatura avrò pure la pensione assicurata con tutta la reversibilità!